Vuoi saperne di più sulla Carinzia come sede d’impresa?
Imprenditori, fondatori e investitori trovano altre storie interessanti sulla Carinzia nell’opuscolo dedicato alla regione come sede d’impresa. Saremo molto lieti di ricevere le tue richieste.
La Carinzia ama le persone con idee innovative e i fondatori e le fondatrici coraggiosi/e con una
visione per il mondo di domani. Per questo motivo il Land sostiene le start-up e i giovani imprenditori e
imprenditrici dalla fase iniziale fino all’avviamento con finanziamenti e supporto personale.
Senza burocrazia e senza complicazioni.
Nel Land più meridionale dell’Austria le start-up, in particolare quelle basate sulla conoscenza e a contenuto tecnologico, sono a casa propria. Perché qui hanno successo e si sentono così a loro agio? Le ragioni sono molteplici:
L’idea c’è, ma come si fa a trasformarla in modello di business e in successo? In Carinzia, diverse organizzazioni forniscono orientamento e supporto. La piattaforma per le start-up StartNet Carinthia costituisce un buon punto di partenza per una panoramica, mentre la rete di start-up “Kärnten Gründungsnetzwerk” offre approfondimenti aggiornati sui progetti innovativi di start-up della Carinzia e l’accesso alle risorse dei principali stakeholder. Coach professionisti di build! Gründerzentrum accompagnano passo dopo passo fondatori e fondatrici motivati/e.
Per quanto buona sia l’idea imprenditoriale, è difficile realizzarla senza capitali. Che si tratti di crowdfunding, di business angels e venture capital o di sovvenzioni, le opportunità sono molteplici e il panorama dei finanziamenti austriaci è notevole rispetto agli standard europei. L’agenzia di finanziamento più importante in Carinzia è il Fondo per la promozione economica della Carinzia (KWF). Un esempio: il programma “vor.GRÜNDEN” sostiene giovani fondatori e fondatrici per nove mesi, affinché possano concentrarsi completamente sul loro “bambino”.
In Carinzia le start-up possono contare su un buon vicinato. L’ecosistema di start-up comprende gruppi industriali internazionali come Infineon, il centro di ricerca all’avanguardia Silicon Austria Labs e il polo tecnologico Lakeside Park. Anche la posizione è ideale: i collegamenti rapidi nell’intera regione Alpe-Adria consentono un accesso ottimale al mercato e un lavoro internazionale.
Le nuove idee hanno bisogno di un ambiente stimolante. Negli spazi di coworking, i fondatori e le fondatrici non solo condividono lo spazio, ma entrano anche in contatto. Nel Makerspace Carinthia, un mix di laboratorio e spazio di lavoro, nascono prototipi, collaborazioni e talvolta anche amicizie. E per chi ha bisogno di aria fresca e di una bella vista per lavorare: sulla Businessbeach, direttamente sul lago Wörthersee, sono a disposizione Wi-Fi, presa di corrente e armadietto personale: non resta che tuffarsi in acqua!
Avviare un’impresa in Carinzia è il trend del momento: nel Land più meridionale dell’Austria vengono fondate ogni anno circa 2.500 start-up. Jürgen Kopeinig, amministratore delegato di build! Gründerzentrum, ci rivela quali sono le condizioni generali, come si sta sviluppando la rete e quali sono le start-up da tenere d’occhio in futuro.
“Da noi fondare un’impresa non è così complesso e complicato”.
Carinzia.com: Quando si parla di sedi per le start-up, in Europa vengono in mente hotspot come Berlino, Londra o Barcellona. Perché si dovrebbe pensare anche alla Carinzia?
Jürgen Kopeinig: A prima vista, in Carinzia siamo un po’ svantaggiati perché, ad esempio, non abbiamo un politecnico. Ciò significa semplicemente “pescare in un altro stagno” se facciamo un confronto con Vienna, ad esempio, dove il Politecnico conta circa 26.000 studenti. Ma in proporzione da noi non si produce affatto così poco. Ciò è dovuto anche al fatto che dal 2012 pensiamo su scala più ampia e abbiamo coniato il termine “ecosistema trilaterale delle start-up”. Sfruttiamo cioè la posizione della Carinzia al confine di tre paesi e abbiamo collegamenti molto intensi con l’Italia, in particolare le regioni Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Alto Adige e con la Slovenia nel suo insieme.
Che cosa significa in termini concreti?
Kopeinig: Sulla base dei progetti, intratteniamo relazioni interpersonali molto strette. Vogliamo così trasferire l’idea della regione Alpe-Adria, che è cresciuta anche storicamente, al settore delle start-up. Un esempio: una start-up slovena vuole entrare nel mercato DACH. La Carinzia può quindi essere il punto di contatto che lo rende possibile, ad esempio con uno spazio di coworking, vale a dire con offerte a bassa soglia. O viceversa, posso creare un collegamento tra una start-up carinziana che sta sviluppando una nuova tecnologia per lavatrici e un’azienda come Gorenje in Slovenia. È così che può nascere la cooperazione o addirittura la collaborazione.
È un aspetto che ci permette di riposizionarci rispetto a zone nevralgiche come Londra. Nel nostro mondo di oggi, dove è possibile il lavoro a distanza, non devo necessariamente vivere in una metropoli costosa per avere successo con una start-up. Posso anche sedermi in riva al lago Wörthersee, dove si trova la Business Beach, dotata di WI-FI e di tutto ciò di cui ho bisogno e lì posso lavorare ottimamente in una cornice stupenda. È un’opportunità per questo territorio.
Quali altre condizioni sono particolarmente favorevoli in Carinzia?
Kopeinig: A tale proposito si devono sicuramente citare iter burocratici brevi. Da noi fondare un’impresa non è così complesso e complicato. Non abbiamo 25 incubatori come forse a Vienna o a Monaco, ma un incubatore che si occupa di start-up a contenuto tecnologico e un ufficio per l’avviamento presso la Camera di Commercio. Ciò consente di risparmiarsi numerose trafile. È tutto un po’ più in piccolo e penso che ci sia anche meno concorrenza rispetto ai grandi hotspot, dove vi è maggiore competizione. Vi è anche una buona stabilità delle persone che si occupano di questioni relative alle start-up. Molte lo fanno da tempo e quindi ci si conosce. Ciò significa che spesso è possibile coordinarsi rapidamente e alcune cose procedono più speditamente. È sicuramente ciò che contraddistingue la località. E un altro aspetto da menzionare: vi sono ottime opportunità di finanziamento.
Anche una rete funzionante è importante per un ecosistema di start-up. Come appare la situazione in Carinzia?
Kopeinig: Abbiamo diversi livelli, per così dire. A livello territoriale c’è il sistema carinziano, che si presenta sempre più coordinato. Il tutto è iniziato con la piattaforma “Startnet Carinthia” nel 2015, con la quale volevamo offrire un punto di riferimento completo a chi fosse interessato/a ad avviare un’impresa. A tal fine, tutte le istituzioni pubbliche che offrono servizi per le start-up hanno unito le forze, avviato scambi più intensi e si sono coordinate anche a livello operativo. Ciò ha dato origine a due avvenimenti: in primo luogo, dopo qualche anno di pausa, stiamo riorganizzando il nostro concorso di idee “90 Seconds”, coinvolgendo tutti gli stakeholder nel processo di avviamento. In secondo luogo, stiamo introducendo una nuova piattaforma, la “Kärnten Gründungsnetzwerk” attraverso la piattaforma Acterio. L’idea è quella di fornire una panoramica chiara e aggiornata della rete di start-up, generando così un valore aggiunto per ogni utente.
Se poi usciamo dall’ambiente carinziano e pensiamo in scala più ampia, entra in gioco l’ecosistema trilaterale delle start-up di cui ho parlato all’inizio. A livello nazionale con build! siamo anche parte di “AplusB”. È l’acronimo di “Academia Plus Business” ed è una rete di incubatori austriaca. Insieme a organizzazioni e istituzioni del Vorarlberg, del Tirolo e del Salisburghese, la Carinzia fa parte di “AplusB South-West”. Vogliamo essere percepiti unitariamente come punto di contatto centrale nei rispettivi Länder per progetti di start-up orientati alla ricerca e alla tecnologia e posizionarci come player essenziali per le start-up che mirano alla crescita in Austria e nelle regioni limitrofe. Ci confrontiamo sulla base di argomenti concreti. Funziona molto bene e viene percepito in maniera molto più evidente anche in altri Länder, cosa che trovo molto entusiasmante.
Con build! Gründerzentrum ha già sostenuto un gran numero di fondatori e fondatrici. Quali ricorda in modo particolare?
Kopeinig: La start-up di maggior successo nata da build! è Bitmovin con Stefan Lederer, Christopher Müller e Christian Timmerer, come probabilmente saprete. Facevo parte del comitato consultivo quando abbiamo accettato il progetto in build! e ricordo ancora bene come abbiamo valutato se il team, oltre al proprio lavoro di assistente universitario, avrebbe avuto abbastanza tempo. Noi membri del comitato consultivo eravamo forse un po’ ingenui, ma fortunatamente l’idea ci ha convinto. Lo sviluppo è stato molto entusiasmante e oggi è divenuta una grande azienda. Mi ha colpito anche Augmensys, che ha adottato la realtà aumentata fin dall’inizio e ha sviluppato un software per l’industria che mostra esattamente ciò che è necessario, ad esempio, per la manutenzione di un impianto industriale. È molto innovativa anche la Jutta Isopp di Messfeld, che offre soluzioni nel campo della manutenzione e dell’assistenza per gli impianti industriali ed è molto coinvolta in numerosi progetti. Potrei continuare all’infinito e ce ne sarebbero molte altre da menzionare.
E quali sono le start-up carinziane che attualmente vale la pena conoscere e seguire?
Kopeinig: Mi viene in mente LoconIQ, che è straordinariamente entusiasmante. Il fondatore Daniel Neuhold è una persona estremamente intelligente, lavora giorno e notte, dispone già di un ottimo team ed è completamente sulla strada giusta. È il prossimo Bitmovin, ne sono certo. Un altro esempio interessante è Trastic. Utilizzando materiali riciclati al 100% nella produzione dei loro mobili di design sostenibili, puntano ad un processo di produzione ad alta efficienza energetica e a rifiuti zero e sono stati recentemente insigniti del premio “KWF.nachhaltig 2023”. Sono sulla buona strada anche NeedNect, una soluzione turistica che individua in anticipo i desideri degli ospiti, riducendo così i costi e aumentando la soddisfazione dei clienti, e Solution Zero, una tegola innovativa per combattere il riscaldamento globale. Ma ce ne sono molte altre di interessanti: mi viene in mente Swircle, la scatola di libri itinerante, e PiktID, che offre una soluzione per i dati sensibili delle immagini e funziona anche con l’AI. Ma non è tutto: in Carinzia c’è molto da fare e mi piace stare qui perché ha un incredibile potenziale di sviluppo, si può creare e muovere molto e accompagnare i fondatori e le fondatrici dà molta soddisfazione.